Daniela: Anni e anni di tentativi per avere quella cosi tanto desiderata gravidanza, che quasi mi hanno sfiancato la mente , il respiro, le notti e ogni singolo giorno.
Andare in giro al parco, oppure passeggiare dinanzi una scuola, mi rendeva ansiosa, mi rendeva una persona diversa. Io, proprio io che avrei voluto cosi tanto un bambino non posso averlo, eppure ci sono tante donne ingrate che lasciano i propri figli vicini ai cassonetti della spazzatura, abbandonati ad un destino crudele.
Erano tante le domande che mi ponevo, tante le risposte di comodo che mi davo, e tante ancora quelle alle quali preferivo non rispondere.
Ho combattuto molto grazie a mio marito che mi è stato sempre vicino nei momenti più bui. Credo che anche lui, con il senno di poi, avesse bisogno di qualcuno forte vicino, di qualcuno che lo sorreggesse, ma in quel momento mi sentivo l’unico problema del mondo, io al centro del pessimismo assoluto. Anche gli uomini più forti o che crediamo tali hanno le loro debolezze anche se non le danno a vedere.
Chiedo scusa a mio marito pubblicamente, se sono stata una donna non all’altezza di capire i suoi sentimenti e dolore, se sono stata egoista, chiedo umilmente perdono a colui che mi ha resa sempre felice, sempre unica. Non meritavi tutto questo, meritavi una vita felice.
Ma sono qui, al tuo cospetto, consapevole degli errori commessi, sono qui per dirti che ti amo da morire, che questo figlio che non arriva non deve essere la nostra sconfitta, che la gioia di questo bambino mai nato non diventi la tristezza della nostra vita.
Somiglierà piu a me che a te.. ti ricordi quante volte me lo dicevi? io sorridevo e sognavo con te il suo nasino, la sua bocca, i suoi primi passi.
Caro amore mio, il nostro AMORE probabilmente è il nostro figlio da coltivare, amare, e somiglia a tutti e due , metà cuore mio e metà cuore tuo.
Questo amore che è nato cosi per caso, sulla panchina che volge alle sponde del lago di Como, tu con quella faccia tosta che ti distingue ti sedesti accanto fingendo una stanchezza improvvisa.
Ha qualcosa da bere signorina? mi sento svenire…e io stupida che mi preoccupai di te, corsi al bar più vicino per prenderti il necessario.
La vita va avanti Amore, il domani non sa cosa ci riserverà, ma so perfettamente che oggi, in questa ora, in questo determinato momento, so che voglio essere felice con te.
Se ti va, portami adesso su quella panchina che volge al Lago di Como, abbracciami e stringimi forte, e dimmi ancora che mi ami da morire.
Ti amo amore mio.